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Cineasti contemporanei





QUENTIN TARANTINO, il violento!


Il tema della violenza come normalità è il forte di Quentin Tarantino (USA, 1963), regista di culto nonché sceneggiatore e attore, lui stesso della sua particolare cinematografia sostiene: "Non faccio della violenza da cartoon. Cerco di mostrarla in maniera realistica".

Inoltre le uniche tre opere firmate con la sua regia: "Le iene-Cani da rapina" , "Pulp Fiction" e "Jackie Brown", sono ferocemente... divertenti. Un affermazione apparentemente arbitraria che bene inquadra una nuova cinematografia esplosiva distante anni luce da quella di Martin Scorsese e Francis Ford Coppola, di cui Tarantino è comunque erede naturale. È un regista originale che possiede un bagaglio di ossessioni personali con cui lavorare pari, forse soltanto a quello di Dario Argento.

Giovanissimo, si rivela un talento così prorompente, soprattutto nella narrazione dove è un superbo alchimista, da reinventare un genere, il gangster-movie, già ampiamente sfruttato. Nelle sue storie i tempi sono sempre assolutamente perfetti; una maestria tecnica innata gli permette di realizzare film dalla pura regia sbalorditiva. La brutalità che esprime rappresenta un genere del tutto innovativo lontano anni luce da quello di Sam Peckinpah, Martin Scorsese e Sergio Leone. La violenza tarantiniana è una condizione del mondo, non una sua anomalia. Attraverso ciò e per mezzo delle sceneggiature-mosaico che plasma, ha rivoluzionato un genere considerato morto. Dichiara di essere innamorato da sempre di Jean-Luc Godard, di Brian De Palma, ma soprattutto di Sergio Leone che considera il suo eroe: "Ho deciso di diventare regista quando in televisione ho visto «C'era una volta il west». Guardare quel film è stato come aprire un libro sull'arte della regia".

A 17 anni lascia la scuola si iscrive ad un corso di recitazione mantenendosi con piccoli lavori. La prima sceneggiatura, "Una vita al massimo" doveva essere girata in 16 mm e a basso costo con una produzione di soltanto 60.000 dollari. Dopo vari rimaneggiamenti e vicissitudini i diritti vennero acquistati da Tony Scott ("Top Gun", "Revenge") che l'ha trasformata in una produzione da 13 milioni di dollari con Christian Slater, Dennis Hopper, Christoper Walken, Val Kilmer, Gary Oldman e Brad Pitt. Per la seconda sceneggiatura "Assassini nati" ("Natural Born Killers"), nonostante il grande successo del film diretto da Oliver Stone, Tarantino polemizzerà fortemente a causa di un disaccordo sulle modifiche apportate da Stone durante le riprese, tanto da farsi togliere completamente dai titoli di coda come sceneggiatore, restandone quindi soltanto soggettista.

La terza sceneggiatura: "Le iene-Cani da rapina" sarà la sua prima prova alla regia. Il film verrà realizzato grazie all'intervento di Harvey Keitel, entusiasto del copione, che si proporrà attore principale, coproduttore e soprattutto incoraggerà Tarantino alla regia. Nella storia alcuni criminali feriti dopo una rapina cercano disperatamente tra loro il traditore. Il set è un normalissimo magazzino dall'aria così viva che sembra osservarci continuamente; uno strepitoso cast di attori tra cui il già citato Harvey Keitel, Tim Roth, Steve Buscemi, Michael Madsen e lo stesso Tarantino con una totale assenza di personaggi femminili, il tutto condito da un finale incredibilmente virtuoso sia dal punto di vista narrativo che tecnico. La pellicola inizia da dove tutti i film dedicati ai gangster invece finiscono cioè dalla conclusione della rapina. "Le iene" come il successivo "Pulp Fiction" è girato al contrario, svelando prima i finali e poi rimontando pian piano verso l'inizio. A causa di questo c'è uno sfasamento totale dei tempi, le situazioni sono narrate con una cronologia particolare, disarticolata.

La seconda opera: "Pulp Fiction", è Palma d'Oro a Cannes, 7 Nominations ad Hollywood e premio Oscar per la geniale sceneggiatura. In essa il regista sconvolge la normale dimensione narrativa temporale intrecciando tre storie. Già da questa seconda e perfetta opera il cineasta è così esigente al punto che si è permesso di dare lezioni di danza al redivivo e candidato all'Oscar JohnTravolta, tra le risate a crepapelle di tutti i tecnici presenti sul set. A completare il cast Bruce Willis, Uma Thurman, Christopher Walken, Samuel L. Jackson, il sempre presente Harvey Keitel, e naturalmente lo stesso Tarantino. "Four Rooms", è un curioso film a quattro episodi diretto insieme a Robert Rodriguez ("El Mariachi"), Alison Anders e Alexandre Rockwell. Ogni regista narra quello che succede nella "sua" stanza d'albergo in una notte di capodanno, e l'unico elemento comune è Ted, il cameriere coinvolto nelle quattro storie-stanze. Nel 1997 esce "Jackie Brown", tratto da un bestseller, racconta di più personaggi tutti all'inseguimento di mezzo milione di dollari, interpretato da un cast di stelle tra cui Robert De Niro, Samuel L. Jackson, Michael Keaton, Robert Forster e Bridget Fonda. Opera a dir poco perfetta nella narrazione e nel montaggio ma stilisticamente meno rivoluzionaria delle precedenti.

È una cinematografia "violentemente" ed estremamente interessante quella di Quentin Tarantino; non bisogna nè accettare nè rifiutare i suoi lavori, ma semplicemente guardarli. Il tocco alla Tarantino è ben presente nel firmamento cinematografico... e si è radicato negli addetti ai lavori per mezzo soltanto di due opere. Cosa ci riserverà nel futuro? Secondo Robert Zemeckis, il regista pluripremiato di "Forrest Gump", in "Pulp Fiction" ci sono dei momenti molto toccanti... molto commoventi... molto divertenti... e molto oscuri. Se contemporaneamente volete ridere a crepapelle e piangere disperatamente l'opera del giovane regista americano fa per voi.




Sceneggiature:

"Una vita al massimo", 1993 di Tony Scott; soggetto e sceneggiatura;
"Assassini nati", 1994 di Oliver Stone; in dissidio con il regista risulta solo soggettista (si è fatto cancellare dai titoli di coda quale sceneggiatore);

Filmografia:

"Le iene-Cani da rapina", 1992;
"Pulp Fiction", 1994;
"Four Rooms", 1995, regia dell'episodio "The Man from Hollywood";
"Jackie Brown", 1997;
"Kill Bill: Volume 1", 2003;
"Kill Bill: Volume 2", 2004;
"Grindhouse - A prova di morte", 2007;
"Bastardi senza gloria (Inglourious basterds)", 2009.




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